La Savate: storia, regole e diffusione in Italia

La Savate: storia, regole e diffusione in Italia

La Savate, conosciuta anche come Boxe Française, è una disciplina di combattimento di origine francese che combina tecniche di pugno tipiche della boxe inglese con tecniche di calcio peculiari. Si distingue per la sua eleganza, rapidità e precisione, oltre a un’importante enfasi posta sulla tattica e sul controllo. È uno sport praticato da atleti di tutto il mondo, che trovano nella Savate un’arte marziale competitiva e allo stesso tempo uno strumento di sviluppo personale. In questo articolo analizzeremo le origini della Savate, il suo percorso storico, la sua diffusione in Italia, le regole principali che la governano, le differenze con altre discipline simili e il ruolo delle federazioni a livello nazionale e internazionale. Concluderemo con un paragrafo dedicato all’attrezzatura necessaria per praticarla.

Origini e primi sviluppi

La Savate ha radici antiche che risalgono alla Francia del XVIII secolo. Originariamente, infatti, i marinai del porto di Marsiglia svilupparono un particolare stile di combattimento basato soprattutto sui calci, al fine di difendersi nelle risse che scoppiavano sulle banchine o nelle strade della città. Questo stile di lotta corpo a corpo, nato in contesti popolari, era spesso chiamato chausson o semplicemente savate – termine che in francese antico indicava una scarpa vecchia o pesante. Ciò deriva dal fatto che i calci venivano portati indossando calzature robuste, un aspetto che si è mantenuto come caratteristica distintiva anche nella pratica moderna.

Con il passare del tempo, la Savate iniziò a diffondersi progressivamente in tutta la Francia, acquisendo popolarità soprattutto nella capitale, Parigi. Qui, i maestri di Savate cominciarono a codificare le tecniche, creando un repertorio sempre più strutturato. La fusione con la boxe inglese avvenne nel XIX secolo, quando diversi istruttori parigini integrarono i pugni al già collaudato sistema di calci, dando così vita a una disciplina più completa e simile alla forma che conosciamo oggi.

L’evoluzione storica

Uno dei personaggi centrali nella storia della Savate fu Charles Lecour, considerato da molti come il vero padre della Boxe Française. Lecour, dopo aver assistito a incontri di boxe inglese, rimase affascinato dalla raffinatezza dei colpi di pugno e decise di combinare tale abilità con le tecniche di calcio tipiche del chausson. Il risultato fu un sistema di combattimento articolato, che presto cominciò a essere insegnato in diverse palestre parigine.

Nel corso del XIX secolo, la Savate acquisì anche un’aura di rispetto e divenne oggetto di studi da parte di uomini d’arme e istruttori militari, tanto che fu introdotta in alcune caserme come parte dell’addestramento. Il passaggio da stile di strada a disciplina sportiva rispettabile fu accelerato dalla creazione di associazioni dedicate, che promossero gare, esibizioni e un regolamento condiviso. Da allora, la Savate si è evoluta in un vero e proprio sport da ring, con campionati nazionali e internazionali che ne hanno consolidato la reputazione.

Diffusione della Savate in Italia

La Savate ha raggiunto l’Italia in epoche più recenti, grazie ai contatti culturali e sportivi con la Francia. Pur non essendo radicata nella tradizione marziale italiana come la scherma o altri sport, la disciplina ha iniziato a conquistare popolarità tra gli appassionati di arti marziali e sport da combattimento. Le prime palestre specializzate in Savate apparvero in grandi città, spesso gestite da maestri formatisi direttamente in Francia o da atleti che avevano avuto modo di allenarsi con istruttori transalpini.

Nel corso degli ultimi decenni, la Savate in Italia ha visto un incremento significativo del numero di praticanti, spinto anche dalle federazioni e dall’inclusione di questa disciplina in circuiti di sport da combattimento più ampi. Oggi, l’Italia è tra i paesi europei che contano un buon numero di palestre dedicate, con campionati e tornei che registrano sempre maggiore partecipazione. L’interesse per la Savate rispecchia la volontà degli sportivi di praticare un’attività che unisca tecnica, eleganza e un background storico-culturale affascinante.

Regolamento e categorie di gara

La Savate, in ambito agonistico, si svolge su un ring simile a quello della boxe. Gli atleti indossano particolari scarpette, guantoni e un abbigliamento specifico, normalmente costituito da una tuta aderente chiamata integrale o da pantaloni e maglietta approvati dalla federazione. Gli incontri sono suddivisi in round, la cui durata e il numero variano a seconda delle categorie (amatore, professionista, ecc.).

Il regolamento prevede l’utilizzo di pugni e calci, ma con alcune peculiarità. I colpi di calcio, per esempio, sono ammessi solo con la parte del piede che calza la scarpetta, mentre non sono consentiti calci portati con la tibia o il ginocchio, come avviene invece in altre arti marziali come la Muay Thai. Inoltre, il contatto è controllato, specialmente nelle categorie amatoriali, per garantire una maggiore sicurezza. Le tecniche di difesa, schivate e parate sono fondamentali, così come il mantenimento di un equilibrio costante e un gioco di gambe fluido. Il sistema di punteggio premia la precisione, la varietà e l’efficacia dei colpi, con un’attenzione particolare alla capacità di muoversi in modo elegante e controllato.

Le differenze con sport da combattimento simili

La Savate viene spesso paragonata ad altre discipline che prevedono l’uso di pugni e calci, come Kickboxing, Muay Thai e Taekwondo. Tuttavia, ciò che la differenzia in modo marcato è l’origine culturale, le modalità di esecuzione dei calci e l’enfasi sulla tecnica elegante. A differenza della Muay Thai, per esempio, nella Savate non sono ammessi i colpi di gomito, di ginocchio e il clinch prolungato. Rispetto alla Kickboxing occidentale, l’utilizzo delle scarpette e la particolare esecuzione dei calci – più lunga e snella – rendono la Savate unica. Anche rispetto al Taekwondo, che pure si focalizza molto sui calci, la Savate mantiene un’impostazione pugilistica più vicina alla boxe e valorizza un diverso approccio tattico.

Un altro aspetto che contraddistingue la Savate è lo stile di combattimento “leggero” ed estremamente mobile. Gli atleti sono costantemente in movimento, pronti a sfruttare un gioco di gambe rapido, a sferrare attacchi fulminei e a difendersi con eleganza. Inoltre, la tradizione francese della “Chausson” ha lasciato in eredità una visione del combattimento che predilige la precisione e la pulizia dei colpi più della pura potenza.

Le Federazioni di Savate in Italia e nel mondo

In Italia, la disciplina è regolamentata principalmente dalla FIKBMS (Federazione Italiana Kickboxing Muay Thai Savate Shoot Boxe), un organismo riconosciuto dal CONI che gestisce le attività competitive e promozionali di queste discipline affini. All’interno della FIKBMS, la Savate ha un suo spazio ben definito, con dirigenti, istruttori qualificati e arbitri che lavorano per lo sviluppo e la diffusione dello sport su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa federazione, ogni anno vengono organizzati campionati nazionali, corsi di formazione, stage tecnici e incontri internazionali.

A livello globale, l’organo di riferimento è la Fédération Internationale de Savate (FISav). Questa federazione coordina le manifestazioni internazionali, come i Campionati Mondiali e i Campionati Europei, e si occupa di promuovere la Savate in diversi paesi, anche al di fuori dell’Europa. La FISav stabilisce le linee guida e i regolamenti sportivi, formando giudici, arbitri e istruttori per garantire standard di qualità uniformi in tutto il mondo. Lo scopo principale è mantenere viva la tradizione della Boxe Française e, al contempo, incoraggiare l’espansione della Savate come disciplina di combattimento moderna e sicura.

L’attrezzatura necessaria per fare Savate

Per praticare la Savate, è fondamentale munirsi di alcuni elementi essenziali. Primo fra tutti, i guantoni da boxe, solitamente da 8, 10 o 12 once a seconda della categoria e del peso dell’atleta. In secondo luogo, sono indispensabili le scarpette da Savate, studiate appositamente per offrire supporto al piede e consentire l’esecuzione dei calci con precisione. Si tratta di calzature leggere ma resistenti, con una suola che garantisce un buon grip sul ring, pur lasciando libertà di movimento e flessibilità durante l’azione.

Il vestiario raccomandato comprende o l’integrale (una tuta aderente che copre il corpo interamente) o un abbinamento di pantaloni lunghi elastici e maglia, in conformità con i regolamenti della federazione di riferimento. Per proteggere le parti del corpo più esposte agli impatti, è consigliabile indossare paratibie (in alcuni contesti di allenamento amatoriale) e paradenti. Infine, il caschetto protettivo è utilizzato in alcune categorie giovanili o nei tornei che lo prevedono, al fine di ridurre al minimo il rischio di infortuni alla testa.

Conclusioni

La Savate, con la sua storia affascinante che intreccia tradizione popolare e sviluppo sportivo, rappresenta oggi un’importante alternativa per tutti coloro che desiderano cimentarsi in uno sport da combattimento completo e raffinato. L’evoluzione del chausson in Boxe Française ha portato alla codifica di tecniche avanzate di calcio e pugno, unite a un’etica di eleganza e controllo che rende la Savate distinta e riconoscibile. In Italia, sebbene non sia ancora diffusa capillarmente come la boxe o la kickboxing, la Savate sta guadagnando popolarità grazie agli sforzi della FIKBMS e alle iniziative di palestre specializzate. A livello internazionale, la Fédération Internationale de Savate garantisce la coesione del movimento, promuovendo gare e programmi di formazione. Per chi si avvicina a questo sport, l’attrezzatura giusta e il rispetto dei regolamenti di sicurezza sono fondamentali. Praticare la Savate significa entrare a far parte di una lunga tradizione francese, vivendo al contempo l’energia e l’agonismo di uno sport da combattimento moderno.